sabato 21 novembre 2015

L'#ABC di... Valentina Diouf

Venerdì scorso c'è stata la prima puntata dell'#ABC: la protagonista era la fenomenale Eleonora Lo Bianco. Per la puntata di oggi, invece, ho pensato a Valentina Diouf. Nata il 10 gennaio 1993, Valentina è l'astro nascente della pallavolo italiana. Attendiamo la sua definitiva esplosione a livello mondiale, ma alcune sue prestazioni lasciano intravedere un futuro roseo in posto 2 per la Nazionale. Alta, altissima, è espressione di forza e dolcezza allo stesso tempo e il suo sorriso ha conquistato il pubblico italiano. 
Questo è il suo alfabeto.

A di... Argento. Questo è il colore dell'ultima medaglia che si è messa al collo. L'ha vinta in Polonia con l'Unendo Yamamay in Champions League. Busto è stata la stupenda outsider del torneo, ma, alla fine, nessuno può dire che non se la meritasse. Per Vale anche il premio di Miglior Opposto.

B di... Brasile. Se c'è una partita che l'ha consacrata, è stata la finale per il terzo posto contro il Brasile ai recenti mondiali italiani. Più di 30 punti in poco più di tre set. Presente da promessa, futuro da fenomeno.

C di... Campionessa del Mondo. Nella storia della pallavolo giovanile italiana, lei è stata la prima. È successo a Lima, in Perù, nel 2011. L'avversario era un Brasile che non perdeva da quattro anni.

D di... Due metri (e zero-due). È questa l'altezza esatta di Valentina. Durante l'infanzia ha sofferto la diversità rispetto alle amiche, ora ne va fiera. Lo confermano i tacchi indossati nelle apparizioni pubbliche e le acconciature che ne allungano - se possibile - la figura.

E di... Europeo (maledetto!). Durante gli anni in Nazionale giovanile ne ha vinto uno, in seniores, invece, solo quarti di finale persi. Ora pensa ad andare a Rio, ma - conoscendola - non vede l'ora di rifarsi nel 2017.

F di... Fiocco di neve. Lo storico soprannome della Diouf. A inventarlo è stato il suo primo capitano in Serie A1: Francesca Piccinini. Il riferimento è alla lentezza con cui Vale si butta in terra in difesa, esattamente come un fiocco di neve.

G di... Giuf. Questa è la vera pronuncia del suo cognome.

H di... "Ho fame!". Io l'ho conosciuta nel periodo in cui la crescita in statura andava esaurendosi e il corpo si doveva adattare alla nuova struttura. Non a caso, aveva sempre fame. Certi abbinamenti me li ricordo ancora: carote e yogurt, per citarne uno.

I di... Impassibile. Durante il Mondiale Juniores avevamo preso l'abitudine di scambiare due parole prima di ogni partita via Facebook. Il giorno della finale le dico: "Cavolo Vale, tra poco giochi una finale mondiale! Sei agitata?". Lei risponde: "In realtà sono tranquillissima".

L di... Liu Jo Modena. Questa è la squadra in cui giocherà le prossime due stagioni. In Serie A1 ha vestito anche la maglia della Foppapedretti Bergamo (3 anni) e quella dell'Unendo Yamamay Busto Arsizio.

M di... Milano. La sua città: lì è nata 23 anni fa; lì torna ogni volta che può.

N di... Nike. Sì, perché Valentina è una dei pochi pallavolisti della storia a essere diventata testimonial Nike nella sua linea Nike Women.

O di... Opposto. Con quell'altezza avrebbe potuto fare il centrale o l'opposto. Il braccio pesante, poi, ha tolto ogni dubbio.

P di... Pipe. L'attacco centrale da seconda linea è il suo marchio di fabbrica. Da lì entra come un treno scavando dei pozzi nel campo avversario.

Q di... Quando sarai grande. È il titolo del suo libro, scritto a quattro mani con il giornalista Andrea Schiavon. Racconta la sua vita, i suoi pensieri, la sua crescita smisurata, le sue vittorie e anche le sue sconfitte. Consiglio a tutti di leggerlo: scoprirete una persona non comune.

R di... Roma. È l'altra città fondamentale della sua vita. A quattordici anni lascia Milano per la giocare nel Club Italia con l'obiettivo di sfondare nella pallavolo. Il coraggio - e la forza - sono stati premiati.

S di... Senegal. Il colore della pelle e i suoi capelli vengono da lì, dal Paese del padre. Riscopre le sue origini solo da adolescente, grazie alla madre. Papà le ha lasciate per cercare fortuna negli Stati Uniti, senza farsi sentire per anni. Adesso, per fortuna, il rapporto è stato ricucito.

T di... Trofeo delle Regioni. È una tappa obbligata per tutte le pallavoliste forti. Lo cito perché la mia e la sua strada si incrociano lì. Anzi, appena prima: io il Trofeo non l'ho giocato. Durante le selezioni la noto (impossibile il contrario). Su Facebook mi chiede: "Ci conosciamo?". Rispondo "Considerami un tifoso!". Da lì siamo diventati amici.

U di... Umile. Perché quando a quattordici anni sei alta due metri è difficile essere coordinata come le compagne di squadra. Così Vale si è rimboccata le maniche e ha lavorato il doppio, accettando anche la panchina, all'inizio.

V di... Viga. "La Viga", come la chiama lei: sua mamma. Compagna di avventure e di viaggi avventurosi, così come di discussioni e di giornate intere a non parlarsi. Al mondiale c'è stato addirittura uno striscione per lei. Famiglia speciale.

Z di... Zelig. È stata la sua prima apparizione in tv. Ha cantato la sigla del cartone animato Mila&Shiro insieme a Cristina Chirichella, Noemi Signorile e... Alessandra Amoroso.





Immagini tratte da GOOGLE IMMAGINI.


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