Come nel migliore dei film, come nel più bello dei sogni. Perché di questo si tratta: lo Scudetto di Casalmaggiore è stato semplicemente una favola. Di quelle belle, da raccontare ai bambini prima che si addormentino perché insegna tanto. Insegna che l'unione di un gruppo di persone, spesso, fa la differenza. Insegna che non basta essere singoli forti: conta come giochi. Conta quanto ti impegni, quanto sudi, ma - soprattutto - quanto ci credi. Indubbiamente, le 12 di Mazzanti ci hanno creduto e tanto, forse di più di quanto loro stesse avrebbero potuto immaginare e a poco è servita la fama delle avversarie dall'altra parte della rete. Perché se sai che dovrai giocare contro l'MVP di Italy2014 Hill, contro i quasi due metri di Klineman, contro la centrale rivelazione della nazionale italiana Chirichella, contro l'opposto dalla continuità impressionante Barun, contro la vinci-tutto Guiggi e contro il libero campione d'Italia nelle ultime due stagioni Sansonna, ecco... Forse qualche pensiero che sarà quasi impossibile farcela ti viene. Nonostante questo la Tirozzi tirava - e forte - col suo mancino da posto 4; nonostante questo l'Ortolani suonava la carica dall'alto della sua esperienza e delle tante vittorie; nonostante questo Sirressi volava in difesa, perché allo Scudetto non si rinuncia neanche se l'avversario è, secondo tutti, più forte di te.Se hai un sogno così grande da renderlo l'unico motore che ti spinge ad andare avanti, probabilmente il "secondo tutti" non esiste: esiste il "secondo me", il "secondo noi", null'altro. E, questo ormai è certo, il "secondo noi" delle 12 di Mazzanti era "lo Scudetto lo possiamo vincere". Così è stato: il paese della provincia cremonese è, per la prima volta, campione d'Italia e noi, da parte nostra, non possiamo far altro che ringraziare perché l'insegnamento ha un valore immenso, inestimabile. Mai far addormentare i sogni perché se ti aggrappi a un sogno e lotti, la realtà non sarà mai così diversa.
Notizia di mercato - Freschi freschi di tricolore, l'accoppiata Mazzanti-Ortolani decide di lasciare la Lombardia e accasarsi a Conegliano. I due (coppia anche nella vita: sono i genitori di una splendida bimba) optano per la continuità e voglio ancora le vittorie. Così, viste le probabili minori risorse economiche della Pomì nell'ottica della costruzione di una squadra competitiva, preferiscono trasferirsi in Veneto dove l'Imoco ha intenzione di "fare lo squadrone".
In bocca al lupo!
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